Programma 2025
La seconda edizione di Danza Battente reinstaura una relazione diretta con la vitalità e l’energia delle pratiche artistiche diffondendosi ancora di più negli spazi e nelle aree del 12 municipio della capitale. La programmazione infatti è stata pensata per rintracciare target connessi agli spazi di intervento e soprattutto per raccontare linguaggi che hanno derivazioni da ambiti spesso non direttamente legati alla danza, ma di cui questa disciplina può appropriarsi grazie alla condivisione diretta con lo spazio urbano ed il pubblico. Un progetto che afferma la necessità partecipativa e inclusiva delle pratiche artistiche e del loro bisogno di nutrirsi di relazioni con ambiti e mondi quotidiani spesso esterni ad esse.
28 settembre

BLUE JEANS | Alessia Gatta – Ritmi sotterranei
Piazza Carlo Alberto Scotti
Blue Jeans esplora l’evoluzione del jeans come simbolo di identità, resistenza e trasformazione sociale. I danzatori intrecciano le storie di persone diverse, ciascuna legata al blue jeans come emblema di appartenenza e cambiamen-
to. Il tessuto diventa metafora della fatica, del lavoro e delle sfide quotidiane, ma anche della ribellione, della moda e della libertà.
Lo spettacolo gioca con l’idea di costruzione e decostruzione, rappresentando la tensione tra conformità e individualità, tradizione e innovazione. Lo spazio scenico si trasforma in un luogo dinamico, dove il jeans, oltre ad essere un capo di abbigliamento, diventa un linguaggio visivo, emotivo e corporeo che racconta la nostra società, le sue contraddizioni e la sua continua evoluzione.
CREDITS
Regia Alessia Gatta
Coreografia Alessia Gatta, Vanessa Guidolin, Daniele Toti
Interpreti [Ritmi Sotterranei] contemporary dance company | Giovanni Bellucci, Francesco Colella, Vanessa Guidolin e Daniele Toti e con la partecipazione dei danzatori di W.o.m.
International Dance Training:
Giulia Ambrosi, Alice Ciccarese, Maira Cioci, Giorgia Marozzi, Valeria Orazi, Marco Regina, Juliet Riccieri, Lucrezia Silvestri, Ginevra Verzì

HULA POP | CollettivoNEO
Piazza Carlo Alberto Scotti
HULA POP è una performance fisica e visiva sull’overthinking, pensiero circolare che si moltiplica fino a svuotare. Attraverso l’hula hoop il corpo diventa metafora di una mente intrappolata nella ripetizione. In uno spazio fluo, tra richiami al fitness anni ’80 e coreografie nevrotiche, il movimento si fa rituale compulsivo, tra ironia e inquietudine. Un loop performativo che riflette sull’iperattività mentale della società contemporanea, tra visibilità, ansia e sovraesposizione.
CREDITS
Concept Leonetta Gandon
Coreografia Leonetta Gandon, Claudia Caldarone
Danzatrici Leonetta Gandon e Claudia Caldarone
Voce testo italiano Giorgia Montepaone
Musica: estratti da Jane Fonda’s workout; Fitter Happier (Radiohead);

BANG IN THE VOID | Riccardo Berretta & The Raw Ground Krump School
Piazza Carlo Alberto Scotti
Bang in the Void – Il collettivo nato dalla Raw Ground Krump school, la prima scuola di Krump Italiana. Tramite il linguaggio di questa danza estremamente espressiva, il pezzo Bang in the Void è un viaggio all’interno della coscienza umana e delle sue vicissitudini, e di come, in realtà, siano le ferite stesse la chiave del potere personale.
CREDITS
Coreografie Riccardo Berretta
Performers Denise Mancin, Emma Camerano, Adele Sassone, Madelene Fengite, Asia Memmo, Riccardo Berretta, Valentina Galli

DANCE FLOOR | Aperto al pubblico
Piazza Carlo Alberto Scotti
Dopo l’entusiasmo e l’energia delle prime esibizioni la piazza si apre al pubblico attraverso un dj set stimolante che darà continuità alle performance ma restituendo per un ora la piazza alle persone ad un solo patto: ballare!

ELIZABETH I | Giulia Spattini, Paolo Rosini – Balletto Civile
Piazza Carlo Alberto Scotti
La scena è il campo di battaglia, un ring contemporaneo dove si svolge uno sferzante allenamento alla vita, che parla di crescita e di responsabilità. La regina Elisabetta I diviene così emblema di uno scontro interiore: quello fra la propria identità e la responsabilità del governo del paese.
La sfida è prendere posizione.
Scegliere, costruire.
Senza scuse. Senza alibi. Schivando i colpi, costruendo nuove tattiche e abbandonando tutto il conosciuto.
La lotta è del se contro se, il corpo è veicolo di cambiamento, costruisce continuamente con l’esigenza di trovare un nuovo se. Il cambiamento è circolare, non ci sono fini che non contemplino nuovi inizi.
Il precipizio
Il rischio
La meraviglia
Elisabetta I nel corso della sua vita è stata artefice della propria rinascita diventando la vergine Regina, una contraddizione che segna profondamente la lotta interna che fece con se stessa e il mondo politico costituito da uomini con il quale si è ritrovata a combattere. Una lotta per la sopravvivenza, la costruzione di un nuovo se attraverso un’immagine articolata e complessa per salvare la propria natura profonda. Ha creato un’immagine per sostenere una verità nuova, per costruire dove nessuno aveva costruito prima, la prima donna Regina. Che questo esempio non sia soltanto un rimando epico a qualcosa che poco appartiene al quotidiano ma che possa ricordare che per andare dove nessuno è mai andato è necessario diventare uomini nuovi. Entrare nel deserto di se senza riserve.
Sorry for what?
CREDITS
Ideazione e regia Giulia Spattini
danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini
disegno sonoro Guido Affini
luci Francesco Traverso
assistente alla regia Francesco Gabrielli
collaborazione produttiva Balletto Civile, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con il sostegno di Drama Teatro, Fuori Luogo Festival Fisiko
spettacolo presentato in collaborazione con DAMSLab Dipartimento delle Arti – Università di Bologna nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica e di Teatro Arcobaleno
foto di Barbara Carioli

OUTDOOR DANCE FLOOR | Salvo Lombardo – Chiasma
Piazza Carlo Alberto Scotti
La performance Outdoor dance floor di Salvo Lombardo è pensata come una piattaforma da ballo per spazi non deputati al clubbing, attraverso la quale lo spazio della sala da ballo è reinterpretato sia in spazi teatrali che in spazi non convenzionali come musei, spazi espositivi, foyer, locali commerciali, spazi urbani. Già nei suoi precedenti lavori il gruppo Chiasma ha individuato nello spazio fisico del music club e nella club culture una dimensione ibrida in cui il ballo e la musica diventano territorio di liberazione dei corpi e occasione per l’affermazione di una “politica” del corpo che trascende convenzioni sociali e di genere. I performer Daria Greco e Salvo Lombardo, tessono i punti di un’azione coreografica basata su una serie di sequenze di movimento imitabili e sostenute dalla relazione con la pulsazione musicale, sonora e visiva di un live set multimediale, dove sonorità più ruvide dalla patina digitale e industriale incontrano l’estetica della musica techno per aprirsi paesaggi synt pop, tropical, R&B ed innesti sinfonici. Dopo l’azione coreografica dei performer il pubblico sarà invitato ad inserirsi nel flusso dell’azione per esperire, a sua volta, attraverso il ballo, nuove dinamiche relazionali, echi e riverberi del movimento. Outdoor dance floor vuole incarnare un atto di pura condivisione, socialità e aggregazione di corpi.
CREDITS
Ideazione, coreografia e regia Salvo Lombardo
Performance Daria Greco, Salvo Lombardo
Contributi video Daniele Spanò
Direzione tecnica Maria Elena Fusacchia
Produzione Chiasma, Roma
con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura
in collaborazione con Fondazione Romaeuropa
29 settembre

LE CLASSIQUE C’EST CHIC! | Anna Basti – Chiasma
Largo Ludovico Quaroni
Le classique c’est chic! è una piattaforma progettuale nata come percorso di ricerca nel 2019 con l’obiettivo di decolonizzare l’immaginario della tecnica classica e di fornire a più persone possibili strumenti di comprensione e di riappropriazione del proprio corpo. Le lezioni per non professionist3 (débutants) costituiscono il cuore di questa progettualità così come la relazione con lo spazio pubblico. La classe, pensata soprattutto per persone che non hanno mai danzato, quindi estremamente semplificata, si avvale di uno spettro molto ampio di sonorità per sostenere il lavoro corporeo: dalla musica soul, alla musica pop alla musica elettronica, a tutto quello che ci permette di suggerire al corpo una specifica qualità di movimento.
La partecipazione è gratuita e non è necessaria alcuna esperienza pregressa!
Per l’outfit va bene tutto: tute tutine tutulette, basta che siate a vostro agio in movimento. Scarpe, le più morbide e comode che avete, considerando che saremo comunque sul cemento.
N.B. saremo all’aperto per cui non avremo uno spogliatoio per cambiarci.
CREDITS
Ideazione Anna Basti
29 SETTEMBRE – 3 OTTOBRE

LABORATORIO: L’INVISIBILE DENTRO | Sara Sicuro
Mercato Capasso / Madre Terra Associazione Culturale
Siamo sensi e siamo logiche di mercato, siamo bellezza e contraddizione, siamo intimità comunità, siamo accoglienza e resistenza, siamo dentro.
Sara Sicuro
Dentro quali dinamiche di movimento e quali narrazioni ci conducono i mercanti? Di quale realtà aggregativa e performativa ci parlano?
Dopo una prima personale ricerca sul territorio, in particolare circoscritto alla zona del mercato Capasso di Roma, il laboratorio ideato e condotto dall’artista e coreografa Sara Sicuro verrà aperto a tutta la comunità, danzatori e non, con lo scopo di creare una performance ispirata dai racconti, dagli incontri, dagli spazi, privati e collettivi, dei mercanti, quindi dal materiale raccolto e filtrato in fase di intervista e conoscenza. Al centro le tematiche dell’essere comunità, dello spazio collettivo e del rito gestuale, della relazione. Saranno utilizzate pratiche del corpo aventi come focus la prospettiva dello sguardo, l’essere in
relazione, la teatralizzazione-e-non del movimento, la composizione coreografica partendo dall’improvvisazione. Una fascinazione e attrazione per i luoghi che stimolano le zone più viscerali del sentire fisico ed emotivo: vista, olfatto, udito, tatto, gusto. Durante le ore di laboratorio la coreografa utilizzerà pratiche del corpo, da forme somatiche e di meditazione a tecniche teatrali, di scrittura e di improvvisazione ed esplorazione del movimento, per la creazione finale di una coreografia corale.
La partecipazione è rivolta a tutti, attori, danzatori, performer, musicisti e chiunque abbia voglia di fare un’esperienza immersiva tra i racconti del mondo dei mercati; il fine è di sviluppare un percorso che confluirà in una restituzione pubblica.
CREDITS
Ideazione Sara Sicuro
3 ottobre

DUE TASTI | Lucas Zileri, Silvia Giliberto – Quattrox4
Largo Ludovico Quaroni
DUE TASTI è uno spettacolo fatto di coreografie di bastoni, tastiere suonate da guantoni da boxe e palline da ping-pong accompagnate da melodie chopiniane. È giocoleria e anche musica. È una riflessione sull’infinitezza, la scelta e l’arte, fatta in modo surreale e adatta a tutte le età.
CREDITS
Ideazione Lucas Zileri, Silvia Giliberto

SYSTEMA | Viola Pantano
Largo Ludovico Quaroni
Premessa:
Sistèma /si·stè·ma/ s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso», der.
di συνίστημι «porre insieme, riunire»]. Sistema-re: Disporre secondo un assetto ordinato e conveniente / mettere a posto / ordinare / accomodare / aggiustare / portarsi in un dato posto / assumere una data posizione.
Nel suo significato più generale, il termine Sistema indica un insieme di elementi, tra loro collegati, che, soggetti a interazioni (interne e/o esterne), reagiscono o evolvono come un tutto, con proprie leggi generali. Trasportando i partecipanti in una dimensione extra-ordinaria di sospesa concentrazione, Systema intende mettere alla prova calma interiore e creatività del singolo in relazione ad altri corpi. Una ricerca ludica che evoca metafore dello stare e costruire insieme, in un presente in cui se n’è persa la consuetudine.
CREDITS
Ideazione Viola Pantano

RESOUNDING – NUR-AKRA | Gruppo E-Motion
Largo Ludovico Quaroni
Clamoroso, strepitoso, che si riaccende, suonante, sonoro.
Un viaggio nel canto delle pietre, nel suono del rame, nei paesaggi sonori del territorio, nella natura, nei mondi animale, vegetale e minerale. Un dispositivo per riaccendere la memoria collettiva attraverso fili che si intrecciano alla ricerca di connessioni. Un’esperienza sonora, fisica, ambientale nella quale, attraversando le tradizioni e mettendosi in ascolto della natura, gli artisti e gli spettatori potranno essere immersi in una nuova condizione: il raggiungimento di uno spazio liminale e la possibilità di vivere una pratica trasformante. La performance prevede il coinvolgimento del pubblico.
CREDITS
Concept e coreografia Francesca La Cava
Musica originale live electronics Marco Ariano
Interpreti Angela Caputo, Andrea Di Matteo, Chiara Mameli, Antonio Taurino e Virginia Picchi
Disegno luci Michele Innocenzi
Produzione Gruppo e-motion con il sostegno del Mic, della Regione Abruzzo e del Comune di L’Aquila
Realizzato all’interno del progetto Dancing History(y)ies – Creative Europe (UE)
Dispositivo AR finanziato dall’Unione Europea – Next Generation – Ministero della Cultura
5 ottobre

COME NEVE | Adriano Bologino – Körper
Parco Giuseppe Vanni
Quando mi è stato commissionato questo nuovo lavoro ho subito iniziato a pensare all’idea di benessere, a cosa significhi per me “stare bene” e a come la danza possa tradurre questa condizione.
L’immagine da cui sono partito è quella della neve che si osserva quando si è piccoli alla finestra. Ho contemplato il bianco del fuori e il caldo del dentro, il senso di protezione e di comunità che spesso si prova in questi momenti.
Prima di iniziare a lavorare con i corpi dei danzatori, ho pensato a creare un ambiente che rispecchiasse già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti. Così ho deciso di coinvolgere nel progetto “Il club dell’uncinetto”, un gruppo di donne che, durante la pandemia, si è ritrovato per reinventarsi, riscoprendo un’arte, trasformandola in un nuovo lavoro. Trovando coraggiosamente una nuova luce da cui ripartire e trarre benessere in un momento così buio per tutti.
Incarnando perfettamente il mio senso di benessere. In questo scoprirsi, confortarsi e confrontarsi con l’altro. Sono molto affascinato da quest’arte, dalla poesia che trasforma un filo in un abito, se guidato dalle mani giuste. Questo prezioso ricamo artigianale, mi fa pensare ai corpi dei danzatori, artigiani anch’essi, che con corpo e movimento sono capaci di dare vita a qualcosa di nuovo, creativo, originale. Qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.
Si tratta di un’affinità̀ sorprendente, poiché́ si racconta che la lavorazione all’uncinetto nacque in un piccolo paesino, dove una signora, molto abile nei lavori artigianali, rimase affascinata dallo spettacolo dei fiocchi di neve che cadevano sul suo davanzale e cercò di riprodurre la loro bellezza con un filo di cotone e un grosso ago ricurvo. Intrecciando questi elementi, vorrei invadere lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, fermare il suo tempo davanti a una serena contemplazione.
Per me il benessere è proprio questo.
Abbracciare una passione, condividerla.
Ricucire un rapporto con una persona amata.
Scoprire una parte nuova di sé e impegnarsi ad alimentarla, cucendone sempre un nuovo pezzetto.
Comporre una coreografia come fosse uncinetto: una trama intricata eppure sofisticata, un intreccio consapevole che genera nuove forme.
CREDITS
Coreografia Adriano Bolognino
Danzano Noemi Caricchia e Laura Miotti
Co-Produzione: Körper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza – Festival Danza in Rete
Con il sostegno di Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo, Italian Embassy in Norway.
Musiche: Olafur Arnalds/Josin
Costumi: Club dell’uncinetto, Napoli
Si ringraziano C.A.M. Museum, Francesco Aurisicchio Photographer, Mirko Ingrao
con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NOR progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto

PENDANT | Arianna Balestrieri, Maikel Pons
Parco Giuseppe Vanni

JEDEYA | Sofian Jouini – 37ème Chambre
Parco Giuseppe Vanni
Con Jedeya (nonna in tunisino), Sofian Jouini conduce uno scavo, un’archeologia della memoria dove le testimonianze dei nostri anziani evocano la memoria del corpo e dei gesti quotidiani. Riempendo la sua roulotte di storie, il coreografo e danzatore ci accompagna in un viaggio nel tempo. Queste storie di vita, messe in moto, ci invitano a riflettere sul nostro patrimonio culturale attraverso generazioni e generi. Questa è la trama dell’opera, un viaggio attraverso la memoria collettiva dei nostri corpi, dal lavoro contadino alla liberazione del corpo. Da un uso forzato e condizionato del corpo a una pratica astratta e sensoriale del corpo, fonte di piacere.
CREDITS
Coreografia Sofian Jouini
Musica Amine Mettani
Scene Clément Vinette
Testimonianza Fatma Jouini
Produzione La 37eme Chambre
DjSET A SEGUIRE A CURA DI AMINE METTANI
Mettani è il progetto di musica elettronica del produttore franco-tunisino Amine Metani, fondatore anche dell’etichetta Shouka e della piattaforma Arabstazy. In questa macchina solista dal vivo, trae ispirazione dai rituali musicoterapici nordafricani per creare legami tra possessione animista e trance mistica.